Sappiamo tutti quanto le notizie stravaganti possano attirare l’attenzione del pubblico. Ma quando una fakenews traveste se stessa da scoop scientifico, è importante fare chiarezza. Oggi Repubblica titola con una notizia che promette di sconvolgere il mondo: “Gli umani hanno estratto talmente tanta acqua dal sottosuolo che l’asse della Terra si è spostato”. Peccato che il titolo non dica a quanto ammonta questo spostamento. Ma tranquilli, ve lo svelerò io: settantotto centimetri in 17 anni. Una cifra davvero sconcertante, non trovate?
Ma prima di farci prendere dal panico, è importante analizzare i fatti con attenzione. L’articolo, a firma di Enrico Franceschini, cerca disperatamente di dare spessore alla notizia, parlando di “quasi un metro” di spostamento. Ma in realtà, se consideriamo che lo spostamento annuo dell’asse di rotazione terrestre è di diversi metri, ci rendiamo conto che questa notizia è ciò che in gergo tecnico si definisce una “minchiata sesquipedale”. O, se preferite, un modo per alimentare il catastrofismo e attirare clic facili.
Ma perché Repubblica non cita gli autori dello studio, non linka la fonte e non offre alcun modo per approfondire la notizia? Forse perché questo articolo è “contenuto per gli abbonati premium”, destinato solo a coloro che pagano. I basic users come noi, che leggono gratuitamente e si sorbiscono pubblicità e tracciamento commerciale, sono lasciati a chiedersi cosa si nasconda dietro questa notizia sensazionale.
Fortunatamente, c’è un modo per fare luce su questa vicenda. L’articolo di Repubblica menziona che lo studio è stato condotto dagli scienziati dell’Università di Seul e citato da Axios, un sito di informazione americano. Ebbene, Axios dimostra che linkare le fonti non è così difficile come sembra. Citano il nome di un geofisico, Ki-Weon Seo, e linkano addirittura il comunicato stampa. Un esempio da seguire per tutti coloro che vogliono fare giornalismo serio e responsabile.
Seguendo il link fornito da Axios, arriviamo finalmente all’articolo scientifico pubblicato su Geophysical Research, dal titolo “Drift of Earth’s Pole Confirms Groundwater Depletion as a Significant Contributor to Global Sea Level Rise 1993–2010”. Gli autori dello studio sono Ki-Weon Seo, Dongryeol Ryu, Jooyoung Eom, Taewhan Jeon, Jae-Seung Kim, Kookhyoun Youm, Jianli Chen e Clark R. Wilson. Un’informazione importante che Repubblica ha sorprendentemente ignorato.
Leggendo l’articolo scientifico originale, scopriamo che lo spostamento dell’asse terrestre è eff
ettivamente di settantotto centimetri, ma nel corso di quasi vent’anni, dal 1993 al 2010. Inoltre, i ricercatori sottolineano che il polo di rotazione terrestre varia di diversi metri nel corso di un anno. Quindi, l’estrazione umana dell’acqua non rappresenta alcun pericolo per lo spostamento delle stagioni.
La capacità degli scienziati di misurare variazioni così incredibilmente piccole dovrebbe essere motivo di ammirazione. Inoltre, il fatto che l’umanità sia in grado di estrarre così tanta acqua dal sottosuolo da influenzare minimamente ma misurabilmente la rotazione dell’intero pianeta dovrebbe farci riflettere sul nostro impatto sull’ambiente. Ma sembra che i titoli strillati e sensazionali siano ciò che attira il pubblico, anche a costo di diffondere informazioni fuorvianti.
È importante ricordare che la ricerca scientifica richiede analisi approfondite e un approccio critico alle notizie. Non lasciamoci ingannare dalle fakenews che cercano di catturare la nostra attenzione con titoli sensazionalistici. La verità è molto più sfumata e complessa di quanto possa sembrare a prima vista.
Fonte: www.attivissimo.blogspot.com